Cambiare

Che ridere! Qualche settimana fa ho ritrovato un'amica conosciuta ad un campeggio estivo per ragazzi nel lontano 1998 e mai più rivista. Sapendo che dovevamo vederci lei ha fatto la mia descrizione al marito così come mi ricordava: testa tra le nuvole, capelli biondi lunghi fino al sedere, pantaloni a zampa d'elefante e zeppe ai piedi. 
Quando poi ci siamo incontrati la mia amica stentava a riconoscermi e il marito mi ha chiesto se eravamo sicuri che ero la stessa persona di cui aveva ricevuto la descrizione. 



Effettivamente se guardo le foto di 18 anni fa, quando avevo la metà degli anni che ho adesso, qualche differenza la noto anch'io...e non parlo solo dell'aspetto esteriore! 

Vedo un volto che ha lasciato l'espressione spensierata per un viso più serio e preoccupato, vedo capelli bianchi che parlano di notti insonni e di malattie passate, noto anche tante rughe in più, molte per fortuna dovute alle tante risate che in questi anni ho potuto fare, vedo un viso più tondo che mi parla di una donna che ha imparato a cucinare e a provvedere alla propria famiglia...ce ne sono di cose che si possono leggere confrontando delle fotografie!



Personalmente credo che se io a 18 anni mi fossi vista come sono ora, ne sarei stata però ben contenta: mai e poi mai mi sarei potuta immaginare di avere un giorno un marito così favoloso e tre bambini uno più in gamba dell'altro! Magari sarei rimasta anche un po' delusa di vedermi vivere in Italia e non in qualche paese in via di sviluppo ad aiutare i bambini, come allora avevo in progetto di fare...

Comunque, tornando a casa da quell'incontro, mi sono chiesta quando è stato che sono cambiata. Iniziare l'università, viaggiare per il mondo, conoscere il mio futuro marito, sono stati questi i grandi avvenimenti che mi hanno portato a cambiare parecchio dopo quell'estate. 

Ricordo con dolore che ciò mi è costata anche l'amicizia più preziosa che io avessi mai avuto: sei cambiata, non sei più come quella di prima con cui andavo d'accordo, non voglio più la tua amicizia.  
Ho provato a tornare ad essere quella che ero prima, ma non si può: sarebbe stato come interpretare un personaggio, come fingere di essere qualcuno che non si è più, solo per paura del cambiamento.  
In quell'epoca, con dolore, ho imparato che cambiare a volte significa anche dover rinunciare a qualcosa che per noi è un porto sicuro.

Conosciamo tutti qualche persona che per pigrizia o per paura invece ha continuato tutta la sua vita ad interpretare un ruolo, che è rimasta fedele al suo personaggio di ragazzo, che a 50 anni non ha ancora messo a posto la propria vita e continua a vivere alla giornata, è questa coerenza? E' corretto non cambiare mai? O più che altro: è possibile non cambiare mai?

Io sono giunta alla conclusione che è molto più coerente vivere modificandosi con il passare del tempo, adattandosi agli eventi della vita, evolvendosi e crescendo di giorno in giorno, imparando da ciò che Dio ci insegna con successi e dure prove, e credo che il contrario sia pura illusione. 



La vita non va sempre come noi vogliamo che vada, ci sono troppe incognite che semplicemente non sono sotto il nostro controllo e penso che per noi è molto più facile vivere bene se siamo come delle dune del deserto: la nostra sostanza non cambia ma la nostra forma viene di continuo modificata da come soffia il vento. Se decidiamo di essere come dei blocchi di marmo duri a spostare e lavorare, difficilmente ci adatteremo alle circostanze intorno a noi e la nostra immutabilità, benché potrà essere di conforto per chi ci sta intorno e si aggrappa a noi, non ci darà modo di vivere migliorando noi stessi.  

Proprio in questo senso il mio pensiero mi ha portato a guardare al futuro e a pormi la domanda: come mi vorrò vedere tra altri 18 anni? Sarò esattamente come sono ora o avrò lasciato che Dio, utilizzando gli avvenimenti della mia vita, mi abbia plasmato come piace a Lui? 

Credo sia questo il vero nocciolo della situazione: non come siamo stati in passato, ma come saremo in futuro! E non è nel rimpianto o nel ricordo che possiamo crescere ma è ora, nel presente che possiamo lavorare su noi stessi e gettare le basi perchè "l'io" del futuro possa essere migliore di quello che siamo ora. 



Qualche idea ce l'ho, non le scrivo tutte, ma sicuramente mi piacerebbe vedere in me qualcuna delle caratteristiche che stimo nei miei genitori, come l'amore e il servizio instancabile per il Signore, o la grande generosità che caratterizza i miei suoceri, o ancora la consapevolezza di essere riuscita a fare la differenza nella vita di qualcuno intorno a me. 




E voi, come vorreste vedervi tra 10, 20, 30 anni a questa parte? State investendo su ciò che è importante e duraturo per questa vita e per quella eterna o vi soffermate sulla superficialità dell'apparire e del tirare avanti in maniera sempre uguale? 

Con questi pensieri vi auguro una buona settimana, e vi ricordo come sempre che mi fa molto piacere leggere le vostre riflessioni a riguardo nei commenti...per poter crescere insieme!